Una dieta contenente composti trovati nel tè verde e carote, è stata in grado di invertire i sintomi dell’Alzheimer in topi geneticamente programmati per sviluppare questa malattia.

I ricercatori della Keck School of Medicine di Zilkha Neurogenetic Institute della USC, sottolineano comunque che lo studio, pubblicato sul Journal of Biological Chemistry , è stato effettuato su topi e che non sempre i risultati osservati su tali animali si manifestano anche negli umani. Tuttavia, i risultati danno credito all’idea che alcuni supplementi prontamente disponibili a base vegetale, possano offrire protezione contro la demenza negli esseri umani.

Per questo studio, i ricercatori hanno dato un’occhiata a due composti: EGCG, o epigallocatechina-3-gallato, un ingrediente chiave nel tè verde, e FA, o acido ferulico, che si trova in carote, pomodori, riso, grano e avena.

I ricercatori hanno distribuito casualmente 32 topi con sintomi simili a quelli di Alzheimer in quattro gruppi di studio, contenenti un numero uguale di maschi e femmine. Per confronto, ogni gruppo conteneva anche un numero uguale di topi sani. Per tre mesi, i topi hanno consumato una combinazione di EGCG e FA, o solo EGCG o FA, o un placebo. Il dosaggio era di 30 mg per chilogrammo di peso corporeo – un dosaggio ben tollerato dall’uomo e facilmente consumato come parte di una dieta sana a base vegetale o presenti in integratori.

Prima e dopo la dieta speciale di tre mesi, gli scienziati hanno condotto i topi attraverso una batteria di test neuropsicologici che sono approssimativamente analoghi ai test di memoria e di pensiero che valutano la demenza negli esseri umani. Di particolare rilievo era un labirinto a forma di Y, che metteva alla prova la memoria di lavoro spaziale di un topo – un’abilità questa che, ad esempio, gli umani usano per trovare la loro strada in un edificio.

I topi sani esplorano istintivamente ogni braccio del labirinto Y, in cerca di cibo o di una via dif uga. Ciò causava l’esecuzione di sequenze di movimenti attraverso le tre braccia della Y tutt’altro che casuali. e entrare le tre braccia in sequenza più spesso che per caso. Al contrari, i topi Alzheimer non manifestavano la stessa capacità analitica della contro parte mentalmente sana e, di conseguenza, eseguiva percorsi assolutamente casuali.

Dopo tre mesi, la terapia combinata(EGCG e FA) ha completamente ripristinato la memoria di lavoro e i topi “Alzheimer” si sono comportati altrettanto bene quanto quelli “sani”.

Qual’è la motivazione di tutto cio? I ricercatori, suggeriscono che il probabile meccanismo sembrava essere la capacità di EGCG e FA di impedire alle proteine ​​ precursori dell’amiloide di frammentarsi nelle proteine ​​più piccole chiamate beta amiloide (le stesse che intaccano il cervello dei malati di Alzheimer). Inoltre, tali composti sembravano ridurre la neuro-infiammazione e lo stress ossidativo nel cervello – aspetti chiave della patologia dell’Alzheimer negli esseri umani.

Giacomo Pagliaro

Per maggiori info:http://www.jbc.org/content/294/8/2714

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