Fave
Fave
Provenienti dall’Asia minore, le fave ebbero già diversi apprezzamenti ai tempi di Greci e Romani; attualmente sono utilizzate sia nell’alimentazione umana che animale.
Sono il frutto di una pianta erbacea (Vicia Faba) appartenente alla famiglia delle leguminose.
Crescono in baccelli contenenti semi giallognoli o anche brunastri e, a differenza degli altri legumi, possono essere mangiate sia cotte che crude.
Per quanto riguarda la pianta nel suo insieme possiamo dire che è composta da un apparato radicale, che presenta delle ramificazioni laterali. Il fusto è quadrangolare, cavo all’interno e alto da 70 a 140 cm. Le foglie possono essere pennato-composte ed i fiori sono raccolti in racemi. Per poi arrivare al frutto, che è ciò che noi vediamo e mangiamo, il quale si presenta allungato, di forma cilindrica o appiattita e termina a punta.
Caratteristiche delle fave è quella di arricchire il terreno di azoto e di essere considerata una coltura miglioratrice tra due frumenti.
è una pianta che soffre il caldo, non a caso nelle zone a clima caldo è consigliabile seminarle in autunno o anche all’inizio dell’inverno, mentre per le zone a clima freddo la stagione ideale è la primavera.
Si trovano in commercio nel periodo primaverile e estivo.
Tipi e varietà
Variabile in base alla grandezza del seme, abbiamo diverse tipologie di fave:
- Vicia faba, detta anche ‘’favino’’. E’ utilizzata come foraggio.
- Vicia faba Paugyuga, presenta semi molto piccoli, di origine indiana, non viene coltivata.
- Vicia faba Pers, detta anche ‘’favetta’’, con baccello clavato e allungato; viene utilizzata come foraggera
- Vicia faba Harz, dai semi grossi. Il baccello è lungo 15-25 cm ed è pendulo con forma appiattita, contiene 5-10 semi.
Esistono inoltre, altre varietà di fave, come la Baggiana, la Reina Mora, la Aguadulce Supersimonia ma anche la Superaguadulce, la fava di Leonforte, la fava di Carpino, la fava di Caltagirone, la fava gigante di Ingegnoli, la fava di Marsala, la precoce d’Aquitania, l’Aprilia, la Corniola, la Siviglia, la Quarantina.
Caratteristiche e proprietà nutrizionali
Le fave contengono molta acqua, fibre, proteine, sali minerali, vitamine, mentre quasi irrilevante è la presenza di grassi: dal punto di vista calorico, 100 grammi di fave fresche contengono circa 70 calorie; ovviamente quelle essiccate hanno valori nutrizionali completamente diversi e sono molto più caloriche.
Le fave garantiscono infatti l’apporto di ferro e altri minerali (potassio, fosforo, calcio, sodio, magnesio, rame, selenio) e una notevole quantità di vitamine (soprattutto la C e molte del gruppo B, di vitamina A ed E), ovviamente se consumate crude, poiché la cottura spesso distrugge alcuni dei componenti.
Per la forte presenza del ferro sono alimenti che vengono consigliati a chi soffre di anemia, ed è stato anche visto come le foglie di questo legume, una volta essiccate, siano un rimedio per la diuresi.
Sono utili anche in caso di stitichezza.
Forse meno conosciuto è l’aspetto che riguarda l’apparato cardiovascolare, in quanto le fave risultano essere un alleato di questo apparato nel ridurre il colesterolo cattivo chiamato anche LDL, grazie al contenuto di fibre, riducendo anche infarti e ictus.
Sono inoltre consigliate in caso di diabete e iperglicemia.
Grazie al loro contenuto di calcio e manganese aiutano a proteggere le ossa.
Ancora, la vitamina A favorisce il benessere della pelle e la vitamina K è impegnata nel processo di coagulazione del sangue.
Effetti collaterali
Una possibile controindicazione gravissima propria di questo legume è una malattia detta favismo.
Si tratta di una patologia correlata al deficit di un enzima, il G6PD, normalmente contenuto nei globuli rossi: le persone allergiche possono andare incontro a varie conseguenze anche gravi, come l’anemia emolitica.
Inoltre è poco consigliato il consumo di questo legume a chi soffre di gastroenterocoliti e areofagia: al massimo si può assumere in forma decorticata.
Prof. Giacomo Pagliaro PhD

Guida all’acquisto e alla conservazione
Le fave sono reperibili in commercio sia fresche, sia essiccate, sia congelate.
Per scegliere le migliori fave fresche sui banchi dei nostri mercati bisogna sempre far attenzione al baccello che deve essere integro e solido e di un verde brillante. Non bisogna acquistare invece le fave secche, polverose e bucherellate, così come le fave fresche con i baccelli molli o ammuffiti. Inoltre se sulla sommità è presente un ‘’punto’’ nero significa che il legume si trova in uno stato avanzato di maturazione.
Per quanto riguarda la conservazione è bene conservare i baccelli freschi in frigorifero per 3-4 giorni. Quelle secche possono essere conservate molto più a lungo in contenitori con chiusura ermetica e in luogo buio.
Come pulire le fave
Prima di mangiarle bisogna innanzitutto eliminare l’escrescenza che si trova al lato, in questo modo riusciamo ad aprirle e, facendo scorrere il pollice lungo tutta la parte interna del baccello, si estraggono i semi e si raccolgono in una ciotola. In seguito bisogna rimuovere l’escrescenza che ricopre il seme della fava e in questo modo possiamo capire se la fava è fresca o meno (dipende dal colore, se è chiaro vuol dire che è fresca), ed infine facendo un po’ di pressione o semplicemente con un coltello bisogna staccare la pellicola esterna della fava. A questo punto sono pronte per essere mangiate crude o cotte.
Metodi di cottura
Sono un alimento estremamente versatile, si possono consumare sia fresche che secche. A differenza dei classici legumi, le fave fresche presentano il vantaggio di poter essere mangiate anche crude. Le fave secche vanno cotte dopo esser state in ammollo per 16 ore. Le decorticate invece, richiedono 8-10 ore di ammollo.