La dieta adatta a ridurre il rischio di ictus può essere efficace a prevenire la depressione nervosa
La dieta adatta a ridurre il rischio di ictus può essere efficace a prevenire la depressione nervosa
Uno studio, che sarà presentato nel mese di aprile 2018 al 70° Meeting annuale dell’American Academy of Neurology in Los Angeles, ha rilevato che le persone il cui regime alimentare si avvicinava a quello previsto per contrastare l’ipertensione (DASH-diet) avevano meno probabilità di sviluppare la depressione nervosa rispetto a chi adottava una alimentazione molto diversa.
A questo riguardo è da tener presente che la dieta DASH non è altro che una leggera rivisitazione americana della dieta mediterranea.
Essa è caratterizzata da una riduzione degli zuccheri semplici, un aumento dei carboidrati complessi specie da frutta, verdura, cereali e legumi e moderazione dei grassi animali (saturi ed idrogenati in genere) e delle carni rosse. Già da molti anni, vari studi hanno dimostrato che la DASH-diet garantisca numerosi benefici per la salute, come l’abbassamento della pressione sanguigna e la riduzione delle lipoproteine LDL (colesterolo cattivo), oltre che a contribuire a regolare il peso corporeo.
Con questo lavoro, gli sperimentatori hanno voluto verificare se la dieta potesse aiutare a ridurre anche il rischio di depressione nervosa. A questo riguardo gli scienziati hanno deciso di orientarsi verso un campione di persone di età avanzata. In effetti, la depressione è comune negli anziani e più frequente nelle persone con problemi di memoria, fattori di rischio vascolare come ipertensione o colesterolo alto, o persone che hanno avuto un ictus.
A tal riguardo, sono stati reclutati 964 partecipanti con un’età media di 81 anni. Questi, sono stati valutati ogni anno per una media di sei anni e mezzo. I soggetti, sono stati monitorati per i sintomi di depressione come essere infastiditi da cose che di solito non li hanno influenzati e sentendosi senza speranza per il futuro. Gli stessi hanno anche compilato questionari volti a descrivere il tipo di dieta adottato. Grazie a ciò, i ricercatori hanno potuto ricostruire, per ogni soggetto, il modello alimentare adottato e stimare, quanto esso si avvicinasse o meno alla dieta DASH o mediterranea.
Tutto questo, ha permesso di suddividere i partecipanti in tre gruppi in base a quanto la loro dieta si avvicinasse, o meno, alla DASH-mediterranea. Le persone dei due gruppi che seguivano più da vicino la dieta DASH-mediterranea, hanno manifestato una ridotta probabilità di sviluppare la depressione rispetto alle persone del gruppo che non seguivano questo modello alimentare.
Le probabilità di diventare depressi nel corso del tempo, sono risultate inferiori dell’11% nel gruppo di anziani che fortemente aderenti alla dieta DASH-mediterranea rispetto agli altri. D’altra parte, più le persone seguivano una dieta od alto contenuto di grassi saturi e carni rosse e povera di frutta e verdura tanto più probabile risultava l’instaurarsi di uno stato depressivo.
Pur se il tutto è molto affascinante, è comunque da tener ben presente che lo studio, più che dimostrare che la dieta DASH-MEDITERRANEA prevenga la depressione nervosa indica, piuttosto, che esiste una associazione tra dieta e depressione.
Di conseguenza, sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati per determinare quali siano i migliori componenti nutrizionali della dieta per prevenire la depressione nell’anzianità o per stimare se sia la depressione a condizionare le scelte dietetiche. Il tutto allo scopo di poter aiutare meglio le persone a mantenere il loro cervello sano.